mercoledì, luglio 9

I muri delle Idee

Parte prima: premessa.

La territorialità è esigenza delle specie viventi.

Esigenza di aver definita una località spaziale in cui collocarsi e assicurare alla propria specie di appartenenza il controllo delle risorse e serene possibilità di riproduzione.
Il conflitto infatti genera manifestazioni aggressive distogliendo il gruppo dalla ottimizzazione delle risorse e dalla cura dei propri simili.
La territorialità è il frutto di un processo evolutivo, il tanto abusato concetto di branco opportunamente ricondotto alla specie umana, altro non è che l'innata manifestazione di un percorso che abbiamo, in quanto animali in evoluzione, trascritto nei nostri geni.
Fondamentale nella difesa del territorio e nel mantenimento di questo equilibrio è il principio di esclusione.


Animali prima, uomini poi.

Gli antichi costruivano fortini e fortezze erigendo imponenti muri a scopo strategico-militare.

Muri, per segnare le distanze.
Muri, per delimitare il proprio territorio.
Muri, per difendersi dal nemico.

L'uomo moderno anche.

Il concetto di 'nemico' è privo di una definizione oggettiva, unica e incontrovertibile ed assume per il singolo una accezione strettamente intima.

A differenza degli animali
erigiamo muri per difendere le nostre insicurezze, le poche sicurezze, per salvaguardare ciò che abbiamo costruito, per preservarci da un possibile dolore, per incapacità di gestire una situazione, per proteggere noi stessi.


(..)


Parte seconda: svolgimento.

Immaginare... concepire con la fantasia il desiderio e l'affetto che nutriamo per persone terrene.

Rappresentarlo nel nostro Mondo Ideale, viaggiare nel tempo, ritrovarsi un'emozione tra le mani, sentirla scivolare tra le dita, sentirla crescere e appagare il bisogno che porta con sè di esistere.

Tornare al Mondo Terreno, avvertire un sussulto, un pugno allo stomaco, sentirsi colpevoli per aver viaggiato così lontano, imporsi di non pensare a quel respiro, pensare a qualsiasi cosa e fare tutto ciò che serve pur di viaggiare con il pensiero in senso opposto e contrario.

Erigere un muro.
Scrutarlo, disquisire con il proprio Io su quanto sembri essere adeguato per reggere il suo peso, pur sapendo, in verità, quanto un muro non sia mai alto abbastanza.
Sentirsi al sicuro e convincere sè stessi che se non si è dall'altra parte una ragione dovrà pur esistere.
Sforzarsi di focalizzarla, a volte sentire la sua forza troppo impetuosa, altre volte coglierne la sua immensa debolezza, ma l'importante è poter riferire al proprio Io che lei esiste ed è reale.
Se non mi sfiorasse l'idea che forse sono solo rimasta aggrappata a un'Idea, non sarei qui, da questa parte del muro.

Più passa il Tempo, più le cose cambiano, più restano le stesse di sempre.
Mondo delle Idee e Mondo Terreno.
Attendere che uno dei due imploda, lasciarli entrare in collisione, favorirne una dolce fusione, negarne l'esistenza..

Io non lo so..

Convivere in entrambi nelle loro contraddizioni... non capire dove stare e per quale ragione starci deforma cose, sentimenti, pensieri, significati, giorni e tempo.

Muri, per segnare le distanze.
Muri, per delimitare il proprio territorio.
Muri, per proteggersi.


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