martedì, settembre 29

Yawn!



Sono stanca (nel senso che ho proprio sonno!).

Ho fatto la notte, e prima di fare la notte ho lavorato tre ore da una parte.

E quando ho finito la notte ne ho lavorate tre da un’altra.
E quando faccio turni di diciotto ore continuate arrivo che sono a pezzi, o un cencio come si dice da queste parti.

Se tocco il letto rischio di dormire fino al giorno dopo, quindi
mi distraggo dal sonno ascoltando la musica, scrivendo e leggendo al pc, bevendo una tazza di caffè stra-lungo, riflettendo sull'estinzione del panda, dando fastidio ai gatti (è 'na cafonata che mentre lotto con il sonno loro, noncuranti, dormano sul mio letto) e poi una volta ripreso il senno, ecco che la mia giornata comincia.
Già!

Perché giovedì ho un esame, niente di meno che a Volterra.

E poi il 5 ho appuntamento dal dentista.

E il 6 con il Presidente del mio corso di laurea.

E il 15 ho il concorso per operatore socio-sanitario.
E poi volevo andare a trovare Carlo a Varese.

E poi Lui si laurea.

E poi volevo festeggiare il mio compleanno con mia mamma e mia sorella.

E poi mi piacerebbe andare alla manifestazione a Roma sabato 3 sulla libertà di stampa.

E poi altri su altri e poi.


Olindo e Rosa (una coppia di anziani coniugi che abitano sotto di me) stanno litigando per chi dei due ha più diritto dell’altro ad accaparrarsi l’unica sdraio sul terrazzo e godersi un po’ il sole. Image Hosted by ImageShack.us

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHH, che sclero.


Si, lo so.
Una volta questo era un blog semiserio, una volta.

Infatti già so che mezz'ora dopo aver pubblicato queste righe mi pentirò per aver dato spazio a un post inutile come questo.
Mi odio quando "scrivo allegro" Image Hosted by ImageShack.us
Se dovesse sparire il perchè già l'ho scritto.
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venerdì, settembre 25

Un anno Dopo

Non avere il tempo di ascoltarsi è una scusa incontrastabile.
Gelosa delle mie forze passo il tempo incardinando il mio ego tra certezze, intenti e progetti.
Ho sempre avuto un’idea di me e da un anno la sto costruendo, concretamente.
E oggi posso scrivere per la prima volta in vita mia che mi sono trovata, e sono Io.
Io, senza quei quintali di tormenti emotivi che mi ancoravano alla sedia.
Io, senza la sensazione che potrei cadere.
Io, stabile e positiva, con una soluzione a qualsiasi problema.
Processi naturali a una direzione, perché il piccolo che spicca il volo non smetterà di farlo per tornare a vivere nel nido.
Ma quell’idea che ho di me ha in sè un spietato prezzo, il funzionalismo
Anche se forse poi, penso, che se i copioni si ripetono la causa potrebbe essere un mal comune, anche se non saprei dove cercarlo e non saprei nemmeno se esiste.
Ogni bambino cresce con un sogno.
Da piccola chiudendo gli occhi vedevo una donna in uno studio pieno di libri con una grande scrivania di legno piena di carte.
Che noia, vero?

giovedì, settembre 24

Mal comune mezzo gaudio



=> Disclaimer:

  1. Segue un inizio di telefonata tra me e mia mamma.
  2. Il tutto si è svolto ieri mattina.
  3. Mia mamma avrà usato nella sua vita dieci espressioni volgari.


MammaAnna: Pronto?


Io (scandendo): P o r c a M i s e r i a!

MammaAnna (scandendo): P o r c a V a c c a!


Io: Hai visto Linea Notte ieri sera?!


MammaAnna (scandendo): P o r c a M i s e r i a!

Io (scandendo): P o r c a V a c c a!



Morale: perchè una morale c'è sempre. Ed è questa:




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mercoledì, settembre 23

Il Fatto Quotidiano

Email inviata a la redazione de "Il Fatto Quotidiano".

Sito (temporaneo) di riferimento:
=> L'antefatto, il Blog del Il Fatto Quotidiano.

Buongiorno redazione,

questa mattina tra le otto e le nove del mattino ho provato a cercarvi in UNDICI edicole, ma non ho avuto fortuna: in tutte, le copie de Il Fatto erano esaurite.
Uno degli edicolanti alla mia richiesta ha esclamato "ma quanti siete stamani a chiedermelo?!"
In altre due edicole ho invece incontrato altri che come me erano alla disperata ricerca di una copia e ci siamo scambiati un sorriso e informazioni sulle edicole che vi avevano esaurito.
In un'altra ancora, invece, un lettore riuscito ad accaparrarsi l'ultima copia disponibile leggeva Il Fatto ad un gruppetto di tre-quattro persone che nel frattempo erano arrivate in cerca di una copia.

Ho prenotato l'abbonamento e lo perfezionerò non appena ci sarà la possibilità dei coupon, nel frattempo da domani mi sono organizzata "prenotandovi" al mio edicolante di fiducia e pentendomi per essere stata ingenua e non avergli detto, ieri, di conservarmene, oggi, una copia.

Questa email solo per dirvi che questa mattina avrei voluto leggervi.
Buon lavoro a tutti.

A. T
.

mercoledì, settembre 16

Chi bussa a Porta a Porta?


"C'è poco da commentare sulla puntata di "Porta a Porta" di ieri sera.
Bisogna passare ai fatti.
Registrare tutto e inviarlo al resto del mondo, via Internet, con una sola parola d'accompagnamento: "aiuto!""


Tratto dall'editoriale di Curzio Maltese oggi su Repubblica.it

domenica, settembre 13

Confini Labili

Viviamo circondati da linee di demarcazione.
Al di qua della quali regnano tolleranza, moderazione e disponibilità verso il genere umano.
Ma hanno confini labili.
Stare al di qua è una scelta ragionata, più che un istinto e spesso risponde più a bisogni contingenti che ha un reale bisogno naturale.
La finezza è una dote, la ragione anche.
La stanchezza è un sintomo ed è conseguenza naturale dell’assenza delle prime due.
E l’essere ritornata a scrivere ne è la dimostrazione.

giovedì, settembre 10

Presenza e Mancanza

Manca qualcosa.
Manca sempre Qualcosa e a volte mi toglie il respiro.
Manca l’
Azzurro.
E
saper distinguere cose, persone e sentimenti.
A volte è un
Nome, altre volte è una Emozione, altre volte è un Silenzio, altre volte è una Direzione.
Manca una
visione lucida, ammesso che la si possa avere di sé stessi e degli altri.
Manca la
Luce, quella di un sorriso capace di illuminarti la giornata.

Ma è complicato quando si ha il resto far conciliare
Presenza e Mancanza.

venerdì, settembre 4

Piove!



Butto i pantaloncini sopra il televisore spento, scivolo sotto il lenzuolo, il micione raggiunge il suo posticino al mio fianco, mi faccio un pò di spazio tra i cuscini e chiudo gli occhi.
Una voce si leva dal terrazzo sotto al mio "
Piove!".
Mi alzo in un baleno e corro per il corridoio, busso a Elisa, entro e le dico "
Piove!".
Ricorro in camera mia a infiliarmi i pantaloni, lei nel frattempo si cambia la maglietta del pigiama, prendo le chiavi e usciamo lasciando attoniti i mici che non si spiegano il perchè di tutti quei movimenti frenetici, a quell'ora.
Scendiamo le scale in punta di piedi cercando di non arrecare rumori molesti che facciano incazzare
Olindo e Rosa, ma non riusciamo a non ridere perchè il tentare di fare tutto in silenzio ci rende alquanto goffe.
Apro il portone, e finalmente, eccola lì,
meravigliosamente piove.
Abito in un posto dove autunno e inverno piove 28 giorni all'anno, e sono due mesi che non vedo una goccia di pioggia.
E poi io amo le
giornate piovose e il freddo e i maglioni e la copertina di lana.
Saltelliamo sotto la pioggia con il viso in aria, faccio il giro del palazzo, raggiungo il sotto-terrazzo di Olindo (eccolo in una foto recente insieme alla consorte) e mi esibisco in una
pernientesexy danza propiziatoria.
Elisa ride e io anche.
Dopo un pò ritorniamo in casa, ma continuiamo a goderci
sulla pelle le gocce di pioggia dal terrazzo, questa volta insieme ai mici.

giovedì, settembre 3

Aria e Carta



Vorrei dire, se lo potessi dire, che lei resterà sempre
Lei.
E ogni cosa che avrà creato, di
carta e di aria, non le basterà mai.
Il bisogno di
fare e crescere e diventare e trasformarsi è il suo morboso compagno che la guarderà ridere e invecchiare, nel silenzio del tempo.
Lei resterà sempre quello che sarà domani ed era ieri.
Senza disturbare troppo, spaccherà il suo mondo in quattro parti e da queste quattro parti ne ricaverà otto.
Ma otto non basteranno,
perché non basta mai.
Ma è certa che passerà, quando ne avrà ottenute sedici.
Ma è altrettanto certa che sta mentendo.
Sarà felice. E'
felice.
Lo è.
Anche se dalle parole scritte sembra sempre che non sia.
Perché le parole scritte sono diverse, è tutto diverso.
Ed è per questo che le ringrazio infinitamente.

Ma ogni cosa, tutte le cose create di aria e di carta,
non potranno mai bastare.