martedì, marzo 25

Abbandono, amore, reazioni e un sincero vaffanculo.

Amo sbeffeggiare la vita, che ama sbeffeggiare me.
Amo sorridere così tanto da non poter immaginare di vivere un giorno senza farlo.
Amo amare la vita e le sue tante sfumature.
Amo emozionarmi perchè riesce a farmi sentire così profondamente viva.

Amo essere così dannatamente forte da sentire, di nuovo, di poter fare a pezzi qualsiasi sensazione che provo.

Riprendere il controllo sulle mie emozioni, osservarle dall'alto avendo la consapevolezza che non sono più loro a muovere me, ma io a muovere loro.

Vaffanculo.
Alle maledette reazioni morbose emerse in quest'ultimo anno, quando chi avevo vicino ha ritrattato il suo affetto.

Dopo il solo grande amore della mia vita, negli ultimi otto anni, avendo sempre lasciato, non ho più avuto la possibilità di rivivere - e elaborare - la maledetta e antica paura di essere abbandonata.
Alla ricerca di me stessa, in un percorso - guidato - di crescita, ho fatto a pezzi ciò che ero con il solo fine di mettere insieme una Anna più sana e affettivamente consapevole.
In otto anni ho stravolto completamente l'idea di relazione che avevo assorbito costruendone una radicalmente diversa, ma in questo percorso rieducativo non ho mai pensato nemmeno una volta che avrei dovuto lavorare anche su come gestire l'abbandono.
L'abbandono.
Un dolore affossato dagli eventi della vita per la vita strappata a un uomo, mio padre, troppo presto.
Vaffanculo.
Perchè in questo percorso di riabilitazione affettivo-emotiva, ho sottovalutato pensieri, dolore e paure che l'abbandono di un uomo avrebbe potuto farmi rivivere.

Vaffanculo.
Perchè non mi basta leccarmi le ferite, riconoscendo l'origine del mio male.
Amo maledettamente troppo me stessa, e la vita, per non mettere fine anche a questa debolezza.

Vaffanculo, a tutti coloro che hanno detto di volermi bene senza mai provare a volermene sul serio.

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