Abbasso gli occhi stanchi.
Da anfratti bui lo sento svegliarsi
e riprendere forza.
Scende dentro di me
danzando su ogni emozione che mi hai donato
e che mi ha dato vita.
Scende su di me
spegnendo una ad una le fiammelle del fuoco che hai acceso
e che ha saputo scaldarmi dentro.
Un vento freddo
mi pizzica le guance.
Le mani hanno smesso di cercarti.
E il gelo mi rende faticoso ogni movimento.
Apro gli occhi.
E' lì.
Davanti a me, che mi circonda.
Il mio Inferno Bianco.
Una nebbia fitta
mi nega il colore dei tuoi occhi
e il loro dolcissimo tepore si perde
al pensiero della notte fredda alle porte.
Il vento sibila forte
ed io non riesco più a udire la tua voce.
Passi incerti
segnano il loro passaggio nella neve.
Chiudo gli occhi un istante.
Un'immagine.
Una sensazione così lontana,
si perde in chissà quale dimensione.
Come se ci fosse stato un tempo in cui mi fu possibile vivere in un posto diverso da quello.
Guardo l'orizzonte bianco.
E penso a quanto sia infinito.
sabato, aprile 5
Inferno Bianco
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2 commenti:
Minchia che scrittrice! :-P
E' molto più facile scrivere le emozioni nascondendole dietro metri di parole che descrivono solo e soltanto sensazioni. Se seguissi l'istinto e scrivessi di me e degli altri come a volte vorrei fare, dovrei farmi una assicurazione sulla vita, perchè in parecchi mi aspetterebbero davanti alla porta di casa ahahahahahhaha
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