A distanza di ore e di giorni rileggo le parole che scrivo e l'impressione è quasi sempre la stessa.
Da sempre riesco a scrivere solo quando sono arrabbiata, quando mi sento stravolta da un ondata di sensazioni o quando sono in fase cinica e sento il bisogno di razionalizzare cose, persone, sentimenti. Allora lascio che le dita corrano sui tasti inseguendo parole o guidino la punta di una penna.
Scrivere mi libera.
Rende vive le sensazioni spesso spiacevoli dentro alle quali in certi momenti mi perdo e mi confondo.
Liberarle dalle catene che le legano a me, farle respirare senza soffocarle, mi permette di osservarle, capirle e lasciarle andare.
Questa sera scrivo di un momento.
Un momento durato un attimo, un solo attimo, ma che sento vivrà dentro di me molto più a lungo.
Come un'onda mi ha travolto, facendomi affogare in un mare di dolcissime sensazioni.
Il cuore per un attimo ha interrotto il suo battito ed mi sono ritrovata a sentirmi proprio piccola.
Il paradiso caduto in terra.
E una sensazione di pace e infinito in cui lasciarmi cullare.
Senza amarezza mai saprà dalle mie dita o dalle mie labbra quanto poco gli basti per farmi emozionare.
Perchè no, a ragion vissuta, lui no.
Senza contare quanto poco di tutto questo gli spetti.
Ma a me sì, spetta.
Sono io che merito di poterlo vivere.
domenica, aprile 27
Un'onda
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3 commenti:
Complimenti per il blog e per i gusti musicali, condivido in pieno..
Lo sai che vorrei, ma quanto vorrei, che questo affetto mi appartenesse.
Insieme ai tuoi silenzi, al tuo sorriso e alle tue notti.
D.
...
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